Ciao a tutti,
oggi andiamo ad inaugurare una nuova rubrica, dedicata alle interviste, che spero possa piacervi e darvi l'opportunità di conoscere e approfondire tanti aspetti del mondo dei manga.
Non voglio occupare troppo spazio in questo post, quindi andiamo subito al sodo.
Come da titolo abbiamo intervistato per voi Simona Stanzani, una delle più famose traduttrici di manga e anime, il cui nome comparirà nei credits di molti dei vostri albi.
Infine ringrazio davvero Simona per la sua simpatia e disponibilità nel concenderci quest'intervista.
Non voglio occupare troppo spazio in questo post, quindi andiamo subito al sodo.
Come da titolo abbiamo intervistato per voi Simona Stanzani, una delle più famose traduttrici di manga e anime, il cui nome comparirà nei credits di molti dei vostri albi.
Infine ringrazio davvero Simona per la sua simpatia e disponibilità nel concenderci quest'intervista.
Per tanti approfondimenti su Simona Stanzani...
Pagina Facebook
https://www.facebook.com/simona.stanzani.official/info
Blog
http://ameblo.jp/simona-com/
1) Ciao Simona, prima di tutto ti chiediamo di presentarti e di raccontarci brevemente come sei diventata una traduttrice di manga.
Simona Stanzani,
bolognese, appassionata di fumetti dalla nascita; a 14 anni sognavo di
diventare fumettista e lavorare in Giappone [ma anche di leggere i manga che
non erano ancora stati pubblicati in Italia] quindi ho iniziato a studiare
giapponese all'Università di Bologna, poi per motivi indipendenti dalla mia
volontà non sono riuscita ad andare a Tokyo quando volevo e ho iniziato invece
a tradurre i manga degli altri, insieme ai Kappa Boys, ai tempi della nascita di
Kappa Magazine. Ogni tanto disegno ancora, e diciamo che ho messo il sogno nel
cassetto, non nel cestino XD Ho lavorato anche per Dynit come Product Manager [una
specie di mix tra direttore di produzione e project manager] del settore video
mentre abitavo a Bologna, ma adesso risiedo a Tokyo e lavoro come traduttrice,
scrivo articoli, insegno traduzione manga [in inglese], ecc. da libera
professionista.
2) Quanto tempo occorre,
mediamente, a tradurre un albo?
Dai tre ai sei giorni a
seconda della complessità; a volte, se scorre, possono anche diventare due. Mi
ricorderò in eterno quel giorno memorabile in cui finii un volume intero di Air
Gear in un colpo solo [non so quante ore di fila ho lavorato, probabilmente
tante], ma è stata la classica eccezione che conferma la regola.
3) Con quale metodologia di lavoro affronti la traduzione?
Innanzitutto mi procuro
due copie del volumetto [in Italia lo fornisce la casa editrice, qui faccio
prima a prenderli io e farmi rimborsare] poi con un pennarello rosso numero tutte
le scritte del manga in ordine, sia i dialoghi che le onomatopee, i cartelli,
ecc. e infine scandisco il volume che poi invio in redazione, perché serve ai
grafici e ai letteristi come riferimento. Ne tengo una copia per sicurezza, ma
generalmente bastano le scansioni. Poi procedo con la traduzione creando un
file di testo. Di solito come programma si usa Word. Uso dei file con i numeri
delle pagine ecc. già numerati che ho preparato io. Come dizionario uso il
Shogakkan elettronico con l'iFonz [cioè l'iPhone] e vari dizionari online, sia
giapponesi, inglesi che italiani [wwwjdic, alc, weblio, garzanti, oxford, ecc].
4) Quali sono le principali difficoltà del tuo mestiere?
Spesso è difficile
trovare un termine italiano che calzi a pennello [tradurre dal giapponese all'inglese
è molto più semplice, qui a Tokyo mi capitano spesso lavori in inglese] e
soprattutto è necessario ribaltare paragrafi interi dentro la testa perché la
struttura sintattica è praticamente a rovescio, quindi se ci sono discorsi
complessi è abbastanza impegnativo. Uno dei problemi maggiori del tradurre dal
giapponese è che è una lingua talmente vaga che, pur traducendo correttamente
una frase, si rischia di commettere errori di contesto; per esempio una frase
detta soltanto in parte nel vol 3 viene completata nel vol 6 e salta fuori che il
soggetto in realtà era plurale, il verbo al futuro invece che al presente, l'oggetto
femminile, ecc. Praticamente in giapponese può essere tutto sottinteso, non c'è
maschile e femminile e spesso nemmeno il plurale, e i verbi non hanno le
persone, quindi si naviga in una specie di limbo. È un problema ricorrente per
le serie in corso, perché non sai effettivamente cosa salterà fuori dalla penna
dell'autore. Però, se si è parecchio in sintonia viene più facile intuire le
sue intenzioni.
5) Quanto ritieni importante il lavoro della traduzione? Spesso è visto come un qualcosa di scontato, invece credo sia molto importante riuscire a capire profondamente il pensiero dell'autore, per poi riportarlo in un'altra lingua.
Essendo traduttore per
me è questione di vita o di morte, quindi ovviamente ha la massima importanza XD
A parte gli scherzi, il traduttore è il mezzo di comunicazione tra l'autore e
il pubblico, quindi è naturalmente un fattore di cruciale importanza per la
riuscita di un'opera [cioè della sua localizzazione]. Io sono un'otaku
professionista, purista fino all'osso e amante sia della lingua giapponese che
di quella italiana, quindi la mia priorità numero uno è mantenere fedeltà
all'originale. Poi ovviamente ci sono situazioni in cui è necessario adattare
certe espressioni per rendere il più possibile un effetto analogo a quello
inteso dall'autore, ma nei confronti di un pubblico e una cultura diversi dalla
lingua di origine. Può essere un lavoro molto creativo e stimolante, nonostante
la missione sia riprodurre fedelmente le intenzioni di qualcun altro.
6) Quali sono, se esistono, le differenze nel tradurre un manga o un anime?
Negli anime è
necessario adattare i dialoghi secondo il labiale [movimento delle labbra dei
personaggi] quindi ci sono limitazioni espressive, e non c'è lo spazio per le
note del traduttore o approfondimenti culturali, ecc. Dato che il dialoghista può
sempre tagliare ma non può [e soprattutto non deve] inventarsi le cose, è anche
bene cercare di assicurarsi che le frasi tradotte siano abbastanza lunghe, ma
non troppo, per le scene. Quando ho tradotto la prima metà di Nana ho passato
parecchio tempo a balbettare di fronte al monitor con le cuffie in testa XD
7) Anche in Giappone le case editrici sono vittime di critiche per le edizioni o i prezzi, così come avviene in Italia?
Direi di no, qui è
tutto parecchio ottimizzato; l'industria è in piedi da parecchi decenni e gli
standard sono quelli, poi c'è da dire che con i numeri che hanno qui in Giappone
le spese di stampa sono molto più basse perché hanno delle tirature spaventose,
quindi possono permettersi materiali di alta qualità a basso costo.
8) Dato l'avvento dei tablet ne mondo dell'editoria, cosa pensi dei manga digitali? Favorevole o contraria?
Come ho scritto in un
articolo sugli e-book pubblicato su Magazine-ko (un web media giapponese che
tratta appunto il futuro dell'e-book) il problema non è se si è favorevoli o
contrari, è solo questione di tempo; prima o poi TUTTO sarà digitale. Tanto
vale iniziare a prepararsi, anche solo psicologicamente. Per quanto riguarda
me, non vedo l'ora di infilare quegli oltre 2600 volumi che ho in casa dentro
un iPad così faccio un po' di spazio XDDDD anche se, ovviamente, se si tiene a
un titolo è sempre un piacere avere la copia analogica; in fondo siamo
collezionisti. Insomma, non vedo una prematura morte del manga analogico
all'orizzonte, ma una bella convivenza tra il digitale e la carta sarebbe
l'ideale.
9) Qual è la tua opinione sui lavori dilettantistici effettuati nelle scan?
Essendo un'attività
illegale non mi sono mai posta il problema di valutarne la qualità.
10) Sempre a proposito di scan, qual è la tua opinione su di esse, sono una piaga da combattere o non sono un fenomeno preoccupante?
Come ho già scritto
nell'intervista per OPgeneration, realizzare fansub e scanlation, nonché
usufruirne, sono e rimangono ATTIVITA' ILLEGALI ed erodono i diritti degli
stessi autori che amate, quindi - se volete farne uso comunque - non
dimenticate che acquistare le edizioni ufficiali [manga, dvd, videogiochi, ecc.]
delle opere è e rimane L'UNICO MODO per dimostrare il vostro apprezzamento
all'autore. Se i fan smettono di acquistare, gli autori non possono continuare
la loro attività professionale. E ovviamente anche tutti gli addetti ai lavori,
traduttori, editor, stampatori, distributori fino all'ultimo anello della
catena, il vostro giornalaio. Scusate il copincolla ma la risposta è sempre
quella XD
11) Qual è stato il manga a cui sei rimasta più affezionata?
Direi Video Girl Ai. Ho
pianto tanto a tradurlo che ci ho messo più tempo del necessario perché non
riuscivo più a vedere gli ideogrammi (^^)``
12) Qual è il manga che ti sarebbe piaciuto tradurre?
Probabilmente Nabari,
poi Hellsing. Anche Trigun Maximum, a cui sono parecchio affezionata perché, a
parte aver tradotto la prima serie per Panini, ai tempi di Dynit ho anche
curato l'edizione DVD e sono pure diventata amica dell'autore dopo averlo
conosciuto a Lucca Comics & Games.
13) Quali autori ti piacerebbe tradurre in futuro?
Masasumi Kakizaki! Lo
adoro. Poi vorrei ardentemente tradurre Mitsuru Adachi, di lui purtroppo feci
soltanto Rough ai tempi che furono. Mi è anche dispiaciuto parecchio smettere
di fare JoJo (per problemi burocratici indipendenti dalla mia volontà) perché mi trovo parecchio in sintonia con Araki-sensei. Pure con Tite Kubo; quando finirà Bleach spero di continuare a
tradurre le sue opere seguenti. Tradurre Aizen è stata una delle esperienze più
esaltanti della mia carriera.
«L'ammirazione è il sentimento più lontano dalla
comprensione.» Ho ancora i brividi XD
14) Che rapporti hai con gli autori che traduci?
Generalmente li
incontro alle feste di fine anno delle case editrici ma dato che soprattutto i
grossi editori hanno un rigido iter burocratico da seguire per chiedere
informazioni su come scrivere questo o quello, ecc. non è possibile avere un
contatto diretto per quanto riguarda la traduzione, a meno che non si sia
proprio in confidenza, ma sono tutti così impegnati che è difficile frequentare
assiduamente persino i mangaka con cui si è in amicizia (^^)``
15) Puoi mandare un saluto alla community di filManga Blog?
Grazie per l'intervista e
soprattutto per aver aspettato pazientemente per mesi! \(^o^)/ Otaku shall rule
the world!
a presto
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