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venerdì 24 febbraio 2012

Le Recensioni Numeriche: I Am a Hero 2-3-4



Ciao a tutti,
oggi andiamo ad analizzare gli ultimi tre volumi dell'opera horror di Kengo Hanazawa, edita in Italia da GP Publishing.
E' stato necessario attendere un po' per fare questa recensione, siccome era interessante capire a cosa puntasse l'autore, cioè se volesse creare un'opera totalmente Horror oppure un'opera Horror pretestuosa, con un fine molto diverso e cioè una critica alla società nipponica.
Dopo la lettura del quarto volume è assolumanente chiaro come la seconda ipotesi sia quella reale.


Hideo, dopo essere riuscito a sfuggire dalle grinfie della sua ragazza, si recherà allo studio dove lavorava come assistente, dove troverà una situazione molto simile a quella che si era tragicamente lasciato alle spalle: il suo Sensei e l'assistente Mi-chan colpiti dalla strana sindrome, mentre Mitani cerca la sua vendetta, ora che il suo vero carattere può esplodere senza freni inibitori.
Proprio quest'ultimo si ritroverà, poco dopo, tragicamente ucciso in una maniera del tutto inusuale.
Hideo, sempre più costretto a sfuggire, dopo un terribile viaggio in treno e in auto, troverà riparo in un luogo isolato, ma apparentemente sicuro: un bosco.
Qui conoscerà Hiromi Hayakari, una studentessa liceale con la quale riuscirà a sfuggire dai pericoli del bosco, ma per loro due i rischi non finiscono mai e solo il loro essere eroi gli potrà salvare.





















Se è vero che Hideo non ha mai il tempo per poter pensare "Cosa sta accadendo?" è anche vero che nella scena del treno, alla fine del secondo volume e all'inizio del terzo, ci viene mostrato un episodio paradossale: un mostro entra nella carrozza aggredendo un viaggiatore.
Nessuno fa niente e nessuno si sconvolge che un uomo sanguinante aggredisca un altro; questa visione, pensando al manga come un mezzo di critica alla società, ci fa pensare a un popolo giapponese incapace di prestare la minima attenzione a ciò che gli succede intorno ed inoltre incapace di preoccuparsi di qualcosa che non gli appartiene, anche se gli capita a pochi metri di distanza; inoltre nessuno sembra essere cosciente di quello che sta accadendo.
Questa è l'unica spiegazione logica di un evento così paradossole, perchè altrimenti sarebbe tutto sin troppo assurdo, anche per un'opera di fantasia.
Un altro punto fondamentale sono i monologhi di Hideo, che spaziano a tutto tondo,  oltre ad avere una doppia valenza: la prima ci fornisce l'impressione che il ragazzo sia al di fuori della realtà, anche a causa delle sue visioni, ma forse è proprio questo suo insolito carattere a renderlo cosciente di ciò che accade, pur cercando di negarlo, fingendo che tutto sia normale. La frase pronunciata da Hiromi "Sono sollevata che esistano anche adulti così" nei confronti di Hideo è un chiaro segnale di utilizzare il protagonista come alter ego della società.
La seconda è l'utilizzo del protagonista come mezzo trasmetterci numerose opinioni su temi, assolutamente diversi, ma tutti con un denomitaore comune: i rapporti personali e la vita umana, cercando di uscire dalla banalità e dall'ideale comune.
Nelle ultime pagine del quarto volume, con il messaggio del governo, diventa chiarissima la critica dell'autore, con il testo cancellato, abbozzato sia nei concetti che nei numeri; un governo incapace di affrontare e rendersi conto della reale portata dell'evento che si sta scatenando.



Quattro volumi sono un buon numero per iniziare a tirate le somme di un manga, ma in I Am a Hero, dopo il primo elettrizante numero, sembra che la storia tenda a un'eccessiva lentezza; tutto sommato accade davvero pochissimo per quanto riguarda l'evolversi della storia; anche l'introduzione di Hiromi è solo parziale, siccome non viene minimamente analizzato il suo carattere, a differenza di quello di Hideo che è al centro di tutta l'opera.
I volumi sono ricchissimi di tavole estremamente curate, ma a livello di storia non si ha nessun passo avanti: numerose scene d'azione e monologhi sembrano quasi farci dimenticare del reale evento di cui sono protagonisti i due giovani.
In questo senso, per lo stile molto compassato, I Am a Hero ricorda molto le pellicole Horror nipponiche, con la differenza che in un manga è molto più difficile mantenere l'attenzione del lettore e la tensione generale dell'opera.
Speriamo che nei prossimi volumi anche la trama possa tornare protagonista.


Una nota molto positiva è il miglioramento dei retini: l'effetto moirè è quasi del tutto assente nel quarto volume, dove rimane solo qualche lieve traccia.
Per quanto riguarda la componente grafica, il manga rimane per tutti gli albi molto bello, con tavole ricche di particolari, crude e mai banali, dimostrando lo straordinario talento di Hanzawa.
Sicuramente è uno stile adattissimo per il genere dell'opera che richiede numerose scene cruente e ricche d'azione, ma l'auotre non si limita a questo e aggiunge sempre inquadrature insolite e la scansione di un singolo evento in una tavola divisa, come un negativo di una pellicola fotografica.


a presto

mercoledì 22 febbraio 2012

Satirik #4

Ciao a tutti,
eccoci al quarto appuntamento con Satirik; oggi ci dedichiamo alla casa editrice della stella.
Devo dire che che le case editrici italiane sembrano quasi volerci aiutare nel nostro lavoro e non possiamo che ringraziarle in questo senso.
Settimana prossima torneremo a parlare di Panini, dunque rimanete collegati.
Condividete la satira.


 

giovedì 16 febbraio 2012

Satirik #3

Ciao a tutti,
torna l'appuntamento con Satirik e come promesso oggi andiamo a parlare della GP Publishing.
Presto anche altre case editrici diventeranno protagoniste della satira targata filManga Blog & Machi.
Condividete la satira.

 
   

mercoledì 8 febbraio 2012

Satirik #2

Eccoci giunti al secondo appuntamento con Satirik.
Questa settimana dedichiamo la vignetta, disengata come al solito dalla bravissima Machi, alla Panini.
Non temete, settimana prossima sarà il turno di un'altra casa editrice italiana.
Condividete la satira.


 

mercoledì 1 febbraio 2012

Satirik #1

Ciao a tutti,
oggi andiamo a inaugurare una nuova rubrica che speriamo possa piacervi e divertirvi.
Il tutto nasce da una collaborazione tra noi di filManga Blog e la bravissima Machi, correte a visitare il suo sito per vedere tutte le sue bellissime opere; l'idea è quella di portare un po' di satira nel mondo dell'editoria fumettistica italiana e dei manga in generale.
Speriamo possa essere l'inizio di una lunga collaborazione e ci teniamo a ringraziare e a complimentarci ancora con Machi per la sua grande bravura.




a presto

sabato 7 gennaio 2012

Ikigami


Ciao a tutti,
in occasione dell'imminente ristampa del primo albo, ormai easurito, stabilita per il 9/2/2012, andiamo a recensire un manga davvero particolare e ricco di contenuti: Ikigami, di Motoro Mase.
Il manga nacque come One Shot nel 2004 e solo dopo la grande risposta da parte del pubblico fu pubblicato prima su Weekly Young Sunday, fino al 2008, per poi passare su Big Comic Spirit, entrambe riviste di Shogakukan; sulle pagine di Big Comic Spirits 42 è stata annunciata la conclusione del manga con l'episodio 20, il cui debutto sarà sul numero 8 della rivista in uscita il 23/1/2012, dunque l'opera dovrebbe essere composta di 10 volumi; l'ultimo albo uscito in Giappone è il numero 9, di giugno 2011.
Nel 2008, in Giappone, è uscito anche un Live Action (Trailer in fondo alla recensione) prodotto dalla TBS, diretto da Tomoyuki Takimoto, al quale ha collaborato lo stesso Mase.
Il manga esce con grande lentezza, dovuta esclusivamente al fatto che l'autore lavora senza nessun assistente.
In Italia è pubblicato da Planet Manga, a partire dal 2007, in un formato 13x18, 216 pagine in b/n, con sovraccoperta al prezzo di 7,00 €.
Il prezzo elevato dell'edizione italiana è assolutamente adatto per quanto riguarda la qualità dell'opera, ma non è certo lo stesso per quanto riguarda l'edizione: nessuna pagina a colori, carta giallognola, ruvida e troppo trasparente, onomatopee con traduzione a margine; nel complesso il volume è robusto con una buona rilegatura.


Passiamo alla trama: in una nazione molto simile al Giappone, la pace e la produttività hanno raggiunto vette eccelse, tutto grazie alla "Legge per la prosperità nazionale"; questa legge prevede che al primo anno di elementari venga inoculato un vaccino in ogni alunno, maschio e femmina, ma in una siringa su mille è presente anche una speciale nanocapsula, inniettata insieme al farmaco, che si stabilizza nel cuore e in un'età fa i 18 e i 24 anni questa esplode, causando la morte.
Nessuno sa se diverrà un esempio per la nazione, contribuendo alla "legge per la prosperità nazionale", sino a quando un funzionario del comune consegna un'ikigami, che annuncia l'imminente morte.
Kengo Fujimoto è uno di questi funzionari, appena assunto: tra i suoi dubbi, le reazioni improvvise e inaspettate delle vittime e una legge che non mette tutti d'accordo, le morti giungeranno inesorabili, portate dagli Ikigami, a cambiare per sempre la vita dei suoi destinatari e delle loro famiglie, contribuendo così alla prosperità nazionale.


Per analizzare questo manga bisogna muoversi su due livelli, distinti ma collegati tra loro: quello della trama e quello dei contenuti.
Partiamo dal primo dicendo, sin da subito, che Ikigami pur essendo un manga episodico porta avanti una sottotrama molto articolata e a forti tinte thriller, quasi impercettibile nei primi volumi, ma che diverrà sempre più protagonista andando avanti con la storia.
Usando il termine episodico a molti sarà venuta in mente la parola "ripetitività", ma in Ikigami questo non avviene, almeno in parte (continuate a leggere), per due motivi: il primo è la varietà delle trame trattate in ogni singolo episodio, sempre diverse per situazioni, personaggi e soprattutto reazioni dei protagonisti; secondo perchè Mase ha la grande capacità di lasciare indizi e di insinuare dubbi nel lettore, attraverso le riflessioni di Fujimoto, portando avanti quella sottotrama di cui parlavamo pocanzi, che insinua una serie di dubbi nella mente del lettore.
E' difficile giostrare un manga di questo tipo, ed in effetti negli ultimi volumi usciti in Italia si è vista una certa stagnazione della trama, ma sapendo che Ikigami si conluderà in una decina di volumi possiamo intuire che l'autore si renda conto delle difficoltà che si possono incotrare con un manga epidosico, rischiando in primis la ripetitività, dunque la scelta di un numero non eccessivo di capitoli può far sperare i fan in un'ottima conclusione della storia, senza rischiare che questa diventi noiosa e perda il suo fascino, come spesso capita per molti manga episodici.


Il secondo livello, che è obbligatorio analizzare, è quello dei contenuti: Ikigami riesce a trasmettere molte idee al lettore, volendo essere non solo una semplice opera di fantasia, ma anche un mezzo di comunicazione.
L'opera, che parla di morte, è paradossalmente un inno alla vita (che è poi l'obbiettivo della "Legge per la prosperità nazionale"), anche perchè solo nel momento i cui gli sofortunati riceveranno il biglietto si renderanno conto di quello che effettivamente hanno fatto della loro vita; questa cruda finzione farà di certo riflettere chiunque sulla propria vita, dimostrando come quest'opera, più di altre, trasmetta qualcosa di molto importante a chi la legge.
Un'altra pagina del capitolo "contenuti" riguardano le emozioni e i sentimenti che fuoriescono dalle pagine del manga e in questo Mase è davvero un maestro, dando un ritmo e un phatos alla storia in pochissime pagine, con dialoghi struggenti, riuscendo a tramsettere al lettore lo stato d'animo dello sfortunato che ha ricevuto l'Ikigami.


Dal punto di vista grafico Mase si dimostra non solo capace di avere uno stile assolutamente personale, ma di riuscire a creare tavole che riescono a racchiudere la tensione e i sentimenti dei protagonisti.
I volti, sempre molto "tondeggianti" come nello stile dell'autore, sono lo specchio delle emozioni di cui parlavamo poco sopra; le inquadrature non sono mai banali e sarà possibile trovare tavole di grande fascino, a doppia pagina, oltre che con svariati stili grafici.
Proprio le tavole sono spesso ricche di dettagli, anche se a volte vengono utilizzati sfondi a "tinta unita", tutti bianchi o tutti neri, evitando così di disegnare particolari dello sfondo; questa abitudine è propria di molti mangaka, dando un effetto molto "cinematografico", ma poco adatto a un manga.


In conclusione Ikigami si dimostra un manga che come pochi riesce ad emozionare i propri lettori e al tempo stesso offre una trama per nulla banale, anzi estremamente enigmatica, che vi farà porre più di un quesito, non solo sulla "Legge per la prosperità nazionale", ma anche sulla vostra stessa vita.
E voi cosa fareste se vi restassero solo 24 ore di vita?




a presto

martedì 3 gennaio 2012

The Walking Dead - Season 2 - Prima Parte

Ciao a tutti,
approfittiamo della pausa (di riflessione?), per andare ad analizzare questa prima parte della seconda stagione di The Walking Dead, che comprende i primi sette episodi.
La seconda parte inizierà il 12/2/12 per concludersi il 18/3/12 e comprenderà in tutto sei episodi.
In Italia la serie verrà trasmessa su FOX, in contemporanea con gli Stati Uniti, quindi l'episodio 8, Nebraska, sarà trasmesso il 13/2/12.


E' evidente, come era già stato più volte affermato in varie interviste, che questa serie sia stata sin da subito incentrata verso il fumetto, ricollegando con le scena finale della prima puntata, un evento accaduto anche nell'opera originale di Kirkman.
Tuttavia la serie continua ad avere delle evidenti difficoltà nel riuscire a creare un'atmosfera e dei personaggi realmente carismatici: questa infatti è proprio la più importante dote del fumetto, che riesce sin da subito a emozionare e a catturare il lettore, mentre la serie TV spesso tende addirittura ad annoiare, soprattutto per alcuni dialoghi molto compassati.
Sicuramente la tensione nel telefilm è sempre molto forte, complice le numerose scene d'azione, ma l'arma principale del fumetto, i dialoghi, fortemente presenti in questo primo spezzone di stagione, risultano non solo noiosi e banali, ma non riescono a creare quel ritmo che ritroviamo nel fumetto.
Se andiamo a leggere una recente intervista di Robert Kirman possiamo intuire che piega prenderà la serie: "La prima metà della stagione compie una sorta di arco: è stato bello arrivare alla rivelazione su Sofia nell’ultimo episodio. Nella seconda metà succederà un mucchio di roba".
Banalizzando si direbbe che l'esperimento di portare il fumetto di The Walking Dead in TV non ha avuto grande successo, quindi meglio tornare a uno stile simile alla prima stagione, ma con una certa fedeltà nella trama.



Uno dei punti interrogativi che è giusto porsi è come cambieranno i rapporti tra i vari personaggi: come alcuni di voi sapranno, tra fumetto e serie TV c'è una differenza nelle morti, ultimo il caso di Sophia, tutt'ora viva nell'opera originale, così come Shane ma al contrario.
Da questo punto punto di vista, per i fan dell'opera ideata da Robert Kirkman, sarà l'oppurtunità di vedere due The Walking Dead, quasi uno Sliding Doors, che permetterà di apprezzare due storie che evolvono in maniera quasi indipendente l'una dall'altra.
La speranza di vedere una seconda parte di stagione ricca di azione e avvenimenti e la speranza di tutti i fan; il tempo degli esperimenti è terminato, è giunta l'ora di dare alla serie TV di The Walking Dead l'importanza che merita.








a presto


Fonte: badtv.it