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venerdì 10 giugno 2011

Ghost Face - Round I



Ciao a tutti,
ho recuperato questo albo memore dell'ottima impressione che mi aveva fatto Priest, edito in Italia da j-pop e interrotto al numero 16 (vi ricordo che il 15/6/2011 esce il film, ovviamente tratto dall'omonima opera).

Ghost Face è un manhwa, ossia un fumetto coreano, di Hyung Min-Woo, il quale ha lavorato in collaborazione con  Suh-Seong-Won.
In Italia è edito da FlashBook in un formato molto particolare, 21X29 cm, circa 70 pagine al prezzo di 9,90 €.
L'edizione è ben curata e contiene a fine volume un piccolo brano scritto dall'autore, oltre che ai disegni originali; avrei gradito, visto il formato, una copertina rigida o comunque cartonata (l'edizione americana della Tokyopop ce l'ha ad es.) siccome così risulta un po' molle come volume.


 Veniamo alla trama: Da una parte una megalopoli futuristica con grattacieli interminabili; dall'atra un'isola, sede di un'ex città, diventata sessant'anni prima una prigione/stato. Il nome di quest'ultima è Sodo; le informazioni su di lei sono frammentate, dopo la terza guerra mondiale e dopo l'esodo, senza un preciso motivo, di qualunque criminale, ai quali veniva data la grazie per ogni reato, al patto che nessuno facesse mai ritorno sulla terra ferma: se ciò fosse accaduto, si sarebbe rotto la tregua e il disertore sarebbe stato etichettato come Ghost Face. (chiedo scusa per qust'ultimo periodo, l'ho riletto talmente tante volte che non hanno più senso le parole). Sull'isola ben presto si creò un vero e proprio regime feudale, dove la violenza faceva da padrone, che proclamò la sua indipendenza e da all'ora il patto di non belligeranza tra le due città le isolò sempre più, trasformando Sodo in un'isola invisibile: nessuno scappava, ma nessuno della terraferma poteva metterci piede o anche solo osservare dai satelliti.
Passano gli anni e intorno all'isola si iniziarono a creare leggende di ogni tipo: tecniche segrete di arti marziali, uomini immortali e in grado di volare.



Ma nulla può essere provato, perché Sodo è un fantasma nel mare.
Gli abitanti della terraferma si sentivano sicuri, protetti dall'accordo tra le due città, ma un giorno un individuo si infiltra all'interno della società farmaceutica Kuriger Haim, rubando un farmaco segreto, il Terex 50, creato nell'ambito del progetto "Sirus Project", che fu cancellato quindici anni prima quando l'opinione pubblica accettò di malgrado la natura militare di quel programma e di quelle ricerche.
Il rischio che la notizia trapeli è troppo alto e i boss dell'azienda decidono di mandare Naomi Yang, un'affasciante membro della società, insieme a una task force di militari, sull'isola per recuperare il farmaco: come potete immaginare la parola d'ordine di questa missione è "Top Secret".
Vestiti come in un videogioco, il gruppo riesce a penetrare all'interno e a ritrovare il ladro, che però stermina il gruppo e Naomi viene salvata dall'intervento di Tessan, probabilmente uno dei boss dell'isola, e dei suoi uomini che feriscono il Ghost Face. Le ferite però si rimarginano in pochissimo tempo: poco prima la signorina Yang aveva trovato la fiala di Terax 50 vuota.

Nell'immagine di mezzo è la visiera del casco che riflette.

Come avrete capito la faccenda è davvero coinvolgente. Credevo, quando ho acquistato il volume, di trovarmi davanti, come è già capitato, a quei fumetti che dedicano tutto alla grafica e la storia non c'è o non si capisce. In Ghost Face invece la trama è chiara e fortemente d'impatto, ricca di mistero e immersa in un mondo surreale in bilico tra realtà e finzione.
Le tavole sono un piacere per gli occhi: l'utilizzo del computer aggiunge spettacolarità e particolari grafici impossibili da ottenere con il semplice disegno.
I corpi sono disegnati con il classico stile dell'autore: longilinei, con i tratti quasi geometrici e fortmente segnati dai colpi e dalle cicatrici.
Le scene d'azione, crude e ricche di sangue, seppur pregne di particolari e concitate, sono chiarissime, ci vengono presentate come una fotografia nell'attimo clou dell'azione: trasmettono la forza e la velocità dei combattimenti in un solo frame.



L'edizione flashbook è ottima, a parte la faccenda della copertina, come citato poco sopra. Il rapporto qualità/prezzo a mio parere non è così terribile, anche perché potenzialmente rischia di essere una storia davvero avvincente e da leggere almeno una volta nella vita. Credo che quando un'opera è davvero bella e davvero ti piace, bisogna saper fare uno strappo e acquistarla anche se magari non troppo conveniente.
Sono solo 5 numeri, dai Hyung che ce la fai a finirla, non come Priest.


a presto

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